L'Ereignis e l’inapparente

HERNÁN INVERSO

Bari

Simposio; I Convegno ?L?Ereignis?; 2023

Università di Bari

Numerosi sviluppi della fenomenologia contemporanea, soprattutto nel suo filone francese, hanno tematizzato il fenómeno-limite che sfida l'originaria struttura husserliana, legata alla correlazione intenzionale e alla caratteristica epistemica del polo soggettivo. In questo approccio è importante la filosofia heideggeriana, che si interroga sulla fatticità e suoi fondamenti. Ecco come esplora il fenomeno che si sottrae ed è, quindi, inapparente, ma allo stesso tempo fonda l'intera sfera dell'apparire. L'Ereignis emerge, dunque, come sfondo dell'essere e l’occultamento si applica a lui. Per questo motivo Heidegger afferma che "l'Ereignis è il più inapparente degli inapparenti, il più semplice dei semplici" (GA 12, 247), l’Ereignis è la donazione stessa nella sua espressione asoggettiva di Es gibt, "c'è". L'inapparenza c'è anche nella Lichtung, che presuppone l'inapparenza dell'essere di fronte alla quale si apre una zona chiara differenziata dall'oscurità. Su questa base, gli approcci heideggeriani mettono in campo altre modalità dell'inapparente che riflettono diverse relazioni segnate dal ritiro e dall’assenza. L'Ereignis costituisce "il più inapparente degli inapparenti" nella sua oscillazione tra l'uomo e l'essere (GA 12, 247) e nel suo ruolo di "tra" nel contrasto tra Dio e l'uomo (GA 65, 26). In questo lavoro studieremo innanzitutto il quadro in cui la filosofia di Heidegger tematizza l'eccedenza nel Seminario di Zähringen. Considereremo la tensione con la posizione husserliana e analizzeremo la proposizione della nozione di "fenomenologia dell'inapparente". Su questa base, sarà possibile rintracciare alcune proiezioni di questa idea che permettono di includere le questioni legate all'eccedenza all'interno dell'economia propriamente fenomenologica.