INVESTIGADORES
TULA Maria Ines
artículos
Título:
Partiti e primarie: la selezione dei candidati in Argentina
Autor/es:
DE LUCA, MIGUEL, JONES, MARK Y TULA, MARÍA INÉS
Revista:
Quaderni dell’Osservatorio Elettorale
Editorial:
Giunta Regionale Toscana
Referencias:
Lugar: Florencia, Italia; Año: 2003 p. 59 - 95
Resumen:
La selezione dei candidati alle cariche pubbliche elettive è una delle funzioni più importanti tra quelle svolte dai partiti politici in una democrazia. Molti autori la considerano addirittura la funzione essenziale al momento di fornire una definizione di partito politico (Key, 1956; Sartori, 1976; Schlesinger, 1991). Inoltre, le caratteristiche assunte da questo processo hanno, a loro volta, una grande influenza sulle qualità personali e politiche dei funzionari eletti e sullo svolgimento dello loro cariche (Carey e Shugart, 1995; Gallagher e Marsh, 1988; Mainwaring e Shugart, 1997). Infine, il processo di selezione dei candidati in un partito fornisce una considerevole quantità di informazioni che permette di conoscere come funziona il partito al suo interno e, più in generale, dove si situa il potere politico in un determinato paese (Katz e Mair, 1995; Ranney, 1981; Schattschneider, 1942). Nonostante l’importanza che il processo di selezione dei candidati riveste nei regimi democratici, la quantità di studi comparati e sistematici a livello crossnazionale su questo tema è minima: si possono menzionare soltanto alcuni capitoli di Epstein (1980), Gallagher (1988) e Ranney (1981), dei quali, però, solamente Ranney esamina più di dieci paesi. Ovviamente, esiste un’abbondante letteratura sulle elezioni primarie negli Stati Uniti d'America (per esempio Crotty e Jackson, 1985; Jewell e Morehouse, 2001; Key, 1956), ma la sua utilità al momento di intraprendere uno studio comparato è molto limitata a causa della specificità del sistema partitico di quel paese, soprattutto per ciò che concerne la nomina dei candidati. A ciò si aggiunge una quasi totale mancanza di interesse da parte di questi lavori per la formulazione di generalizzazioni valide anche fuori del contesto nordamericano. D’altra parte, gli studi su altri paesi, relativi ad uno o più partiti politici per periodi di tempo prolungati, sono in numero molto limitato (per esempio, Gallagher, 1980; Hazan, 1997; Hopkin, 2001; Kristijánsson, 1998; Martz, 1999; Obler, 1974; Siavelis, 2002; Wu, 2001; alcuni capitoli di Gallagher e Marsh, 1988). Il presente studio si pone due obiettivi, uno specifico ed uno generale. Il primo è quello di contribuire allo studio empirico, comparato e sistematico, dei processi di selezione dei candidati in Argentina, ampliando ed approfondendo studi precedenti (De Luca, Jones e Tula, 2002), per aumentare in questo modo la conoscenza relativa ai partiti politici e al sistema partitico di questo paese. A questo proposito, presenteremo una descrizione dei diversi metodi di selezione dei candidati impiegati dai partiti argentini tra il 1983 ed il 2001, evidenziando la differenza di fondo tra la designazione dei candidati a seguito di una decisione partitica, che può avvenire secondo la volontà di un solo leader (pratica conosciuta nella politica argentina come dedo , “additamento”) o grazie all’accordo tra i dirigente più potenti (pratica nota come rosca , “attorcigliamento”) e, invece, la designazione effettuata attraverso elezioni primarie (dette internas , “interne”). Presenteremo inoltre una sintesi dell’evoluzione del processo di selezione dei candidati nei maggiori partiti per la carica esecutiva nazionale più importante, ossia la Presidenza della Repubblica, e per uno degli incarichi legislativi più influenti, quello di deputato del Congresso Nazionale, oltre ad una panoramica delle caratteristiche essenziali delle primarie.Per quanto riguarda invece l’obiettivo più generale, in questa ricerca cercheremo di dare un contributo allo studio dell’utilizzo delle primarie e, di conseguenza, allo sviluppo di un corpus teorico relativo ai processi di selezione dei candidati di ogni regime democratico, una questione di crescente interesse nella recente letteratura sui partiti politici (si veda ad esempio Rahat e Hazan, 2001; Freidenberg e Sánchez López, 2002). Il caso argentino fornisce notevoli vantaggi per la suddetta analisi, data la considerevole varietà istituzionale e partitica del paese e l’esperienza democrática che continua da ormai quasi venti anni. L’analisi di una grande quantità di dati, come quella qui proposta, ci permetterà di dare un contributo allo sviluppo di un quadro generale di studio dei processi di selezione dei candidati in paesi, la stragrande maggioranza delle democrazie mondiali, dove questi non sono regolati esplicitamente dalla costituzione o da leggi, come accade invece negli Stati Uniti.